Siracusa, 14 luglio 2022: Questa mattina, durante l’incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sono state gettate le basi per una positiva risoluzione delle problematiche legate all’Area di crisi industriale della provincia di Siracusa. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.

Insieme al Segretario regionale del partito, On. Nino Minardo, abbiamo indicato le possibili soluzioni che passano attraverso le concertazioni che si devono tenere sia a livello ministeriale, evidentemente con la partecipazione della Regione Siciliana, quanto a livello interministeriale, perché alle problematiche squisitamente locali, riferite alla provincia di Siracusa, adesso se ne sono aggiunte delle maggiori che interessano il livello internazionale, per cui è necessario il coinvolgimento dell’Unità di Crisi Interministeriale dal momento che, ancorché è delegato a seguire la vicenda, il solo Ministero dello Sviluppo Economico non può bastare, anche se ha ottenuto la delega da parte del Consiglio dei Ministri.

LOn. Giorgetti ha garantito il suo più totale interessamento, dimostrando una particolare conoscenza delle problematiche poste, anche in relazione alle problematiche internazionali esistenti.

Si è deciso pertanto, ha proseguito Vinciullo, che dalla prossima settimana ci saranno degli incontri a livello tecnico al fine di superare tutte le difficoltà che fino ad ora sono state riscontrate da parte degli Uffici ministeriali per poter quindi applicare delle misure a sostegno della Zona industriale della provincia di Siracusa che, ricordiamo, essere una delle più importanti a livello nazionale.

Anche sull’IAS, ha concluso Vinciullo, il Ministro ha ipotizzato un intervento legislativo da parte del Governo, in modo da superare le ulteriori difficoltà che sono state riscontrate, a prescindere dall’ultima autorizzazione che è stata finalmente concessa da parte della Regione Siciliana.

E’ chiaro che la vicenda IAS ha un ruolo significativo nel contesto industriale della provincia di Siracusa, che merita un’attenzione particolare da parte del Governo nazionale, in quanto, così come si sta sviluppando adesso la vicenda, c’è il rischio concreto che le industrie debbano chiudere e, di conseguenza, la problematica si accosta a quella dell’ILVA di Taranto e, quindi, è meritevole di una soluzione equivalente a quella che è stata attuata da parte del Governo, evidentemente con Decreto legge, per la zona industriale pugliese.