Siracusa, 27 luglio 2022: Questa mattina, per l’ennesima volta, gli agricoltori/utenti del Canale Galermi sono stati costretti a scendere in piazza per protestare, rivendicando il diritto ad avere l’acqua da loro regolarmente pagata.

Bisogna ricordare, a scanso di equivoci, che non si tratta di un servizio che viene fornito gratuitamente, ma di un servizio pagato profumatamente e che non viene però onorato da parte di coloro i quali devono fornire acqua agli agricoltori che, per l’ennesimo anno consecutivo, rischiano di perdere il frutto del proprio lavoro, cioè il raccolto.

Inutile ricordare che dal 2012 si susseguono in continuazione le proteste, inutile ricordare che le somme stanziate per mettere in sicurezza il Canale sono scomparse senza lasciare traccia del loro passaggio.

Inutile ricordare che quest’anno gli utenti si sono autotassati per realizzare i lavori necessari per ripristinare il canale e per poter ricevere l’acqua che continua a scomparire.

Gli agricoltori, in tutti questi anni, si sono scontrati contro una burocrazia insensibile ai problemi della gente, anzi con atteggiamento vessatorio nei confronti degli utenti paganti, che ha mortificato l’azione della politica, che negli anni passati si era spesa a tutela del territorio e degli agricoltori.

Una cosa assurda, insopportabile, che dimostra lo scadimento della Regione Siciliana e delle sue sedi periferiche, dal momento che si sono persino rifiutati di spendere le risorse che sono state stanziate per mettere in sicurezza il canale e poter quindi fornire acqua agli utenti che, ripetiamo, pagano un servizio di cui non usufruiscono.

Pertanto, questa mattina, dopo l’ennesima dimostrazione/protesta davanti alla Prefettura, hanno deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Siracusa affinché vengano accertati eventuali comportamenti non rispettosi delle leggi e dei diritti dei cittadini.